Stamattina l'associazione “Daniele vive”, sodalizio dedicato alla memoria di Daniele Breganze – un carabiniere morto il 29 aprile 2024 a seguito di un incidente stradale – ha donato delle attrezzature sportive alla palestra del plesso scolastico di Arena (comune dove il militare prestava servizio). Con questo gesto la sigla sociale ha mantenuto l'impegno assunto pubblicamente poco meno di sei mesi fa: a fine novembre, nel corso della presentazione dell'aggregazione, la presidente Drava Viola – mamma di Daniele – aveva parlato di numerose richieste, giunte dalle studentesse dell'istituto e pertinenti l'autodifesa o più genericamente sport da combattimento. Centosessanta giorni dopo l'invito degli adolescenti è stato dunque accolto, con una cerimonia a cui hanno preso parte numerose persone. Gli interventi sono stati aperti dalla consigliera comunale arenese Chiara Agostino, responsabile locale del gruppo, che ha rimarcato la passione di Breganze per lo sport e l'amore per la vita. Dopo la benedizione delle attrezzature, tra cui sacchi da boxe e guanti, ad opera del parroco don Rocco Zoccoli, a prendere la parola è stata la signora Viola: «Questa dotazione sportiva – ha spiegato – curerà non solo il corpo ma anche la mente». Prima di congedarsi ha precisato che tutti gli introiti saranno indirizzati per fini sociali e che il materiale appena inaugurato sarà usato anche in orario extra scolastico e nella calda stagione, quando le lezioni si fermano, (demandando questo impegno al primo cittadino Antonino Schinella). Quest'ultimo ha espresso gratitudine da parte di tutta la comunità alla benefattrice, per aver materializzato le aspettative degli alunni. Il maresciallo della Stazione dei carabinieri di Arena, Valerio Oriti, ha invece evidenziato l'assenza di questo genere di strumentazione nel comprensorio: «Anche per noi l'allenamento è importante – ha asserito – chissà che tra gli scolari presenti oggi non ci sia un futuro campione di boxe». La dirigente scolastica, Maria Francesca Durante, nel giorno che anni fa veniva dedicato alla festa della mamma ha voluto invece sottolineare il legame tra madre e figlio: «É un amore che non finisce mai – ha detto rivolgendosi alla coordinatrice dell'organizzazione – ma si moltiplica». Parole importanti sulla donna sono state spese anche dal commissario di Acquaro, Umberto Campini, che l'ha definita «una figura straordinaria che ha avuto il coraggio di agire dopo una tragedia inestimabile»; infine le dichiarazioni della professoressa Maria Teresa De Caria, che ha messo in rilievo il valore della memoria, sollecitata anche dai pannelli vicini agli oggetti in cui c'è l'immagine di Daniele: «Non capiranno mai il senso della morte – ha concluso pensando ai giovani presenti – perché la morte qui dentro non ci sarà mai». La manifestazione si è conclusa con musica, un momento conviviale e la riproduzione di un brano che il giovane carabiniere adorava, Tango di Tananai: il modo più tangibile per dimostrare come la vita e certi amori siano realmente più forti di tutto e imperituri.