Ieri a Dasà si è concluso il weekend dedicato al festival 'Portiamo Arte', due giorni mirati alla rivitalizzazione di un'area storica del paese – Corso Umberto, dove oltre alla piazza sono ubicati il municipio e la chiesa matrice – e più diffusamente la promozione delle specificità del posto. L'attesa maggiore era legata alle presenza di undici disegnatori, membri dell'associazione Civitas Mileto guidata da Fortunato Pedullà, uno degli artisti, chiamati ad abbellire alcuni portoni presenti nella succitata via; un'operazione prolungata e meticolosa, che però consegna a Dasà un nuovo look e 'un'esposizione permanente' legata alla sua storia e tradizioni. Le immagini realizzate parlano chiaro: metà delle opere sono un richiamo effettivo ai lavori manuali del posto, poi due illustrazioni a carattere religioso – in entrambe è presente la Madonna della Consolazione – due che richiamano ai giochi du ruaju e delle carte nei circoli, una simbolo della bellezza e grazia popolare della regione, (dal titolo Calabrisella e realizzata da Angelo Mazza) e una che ricorda il fulmine che il 10 gennaio 2023 colpì la facciata della Chiesa della Consolazione. Altri elementi significativi, legati a questa dinamica, sono la presenza 'indiretta' di Mike Arruzza – pittore di fama nazionale morto nel 2016 – a cui si è ispirata Victoria Haf riprendendo una sua produzione del 1987, e l'inserimento nelle istantanee di cittadini del luogo.
Per quanto riguarda l'Amministrazione comunale e le quattro sigle sociali che hanno sostenuto l'iniziativa, la riuscita della stessa era misurabile con la presenza alle attività proposte. In tal senso le risposte significative sono molte: anzitutto l'andirivieni di adolescenti – solitamente staccati da questo genere di argomenti – nell'arteria interessata al progetto: indubbiamente è l'elemento più importante della manifestazione e potrebbe rappresentare una chiave di lettura nuova su questo tipo di coinvolgimento. La partecipazione di numerose persone provenienti da siti limitrofi, è invece segno tangibile dell'attrattiva ampia e trasversale che ha avuto l'idea. Infine il clima offre un altro spunto: la temperatura mite di ieri, unitamente alla stagione primaverile e al fatto fosse domenica, sono fattori che spesso coincidono con un esodo di massa verso altre località; tuttavia la presenza dei dasaesi era considerevole, a testimonianza di un interesse reale che oltrepassa anche le uscite abituali di questo periodo.
La sfilata dei giganti Mata e Grifone, l'esibizione musicale dei Mediterranean Dust e il pranzo comunitario hanno certamente favorito l'affluenza, ma il fatto che la strada sia stata popolata interrottamente e la connessione nata tra gli abitanti e i professionisti lasciano un messaggio chiaro: impostato in questo modo il progetto piace, convince e – soprattutto e in virtù di ciò – è replicabile.