Un messaggio forte, incisivo, che non lascia spazio a interpretazioni: nella giornata dedicata alla lotta contro la violenza di genere, la Pro Loco di Arena ha scelto di farsi voce e presenza concreta inaugurando, in Piazza G.Pagano, un segnale stradale simbolico contro ogni forma di violenza. Un gesto nato da un’idea maturata da tempo e diventato realtà lo scorso martedì.
A presentare l’iniziativa è stata la vice presidente dell'ente, Maria Grazia Sorbara, che nel suo intervento ha voluto sottolineare la necessità di prendere posizione, senza timori né tentennamenti, in un momento in cui il tema della violenza sulle donne resta drammaticamente attuale.
Sorbara – all'interno di una manifestazione comunitaria che prevedeva anche il coinvolgimento del Comune, del SAI e di altre associazioni – ha aperto il suo discorso richiamando la storia di Gaia, giovane di Pozzuoli sopravvissuta a un feroce tentato femminicidio, vittima delle botte del suo ex compagno e di un tentativo di essere spinta giù dal belvedere della città. Lì, proprio in quel luogo segnato dalla violenza, era stato installato un segnale di divieto, diventato simbolo di solidarietà e denuncia. Un simbolo durato, però, pochissime ore: il tempo necessario perché ignoti lo distruggessero, quasi a voler soffocare ancora una volta quel grido di aiuto e di ribellione.
«È evidente che la lezione non l’abbiamo ancora imparata» ha dichiarato Sorbara, spiegando come proprio da quella ferita sia nata la volontà della Pro Loco di Arena di portare avanti quel messaggio, di dare continuità a quel grido soffocato troppo presto.
Il segnale inaugurato — disegnato dalla stessa Pro Loco sull’esempio di quello installato a Pozzuoli — ha un significato preciso e volutamente provocatorio. È un divieto, un monito chiaro rivolto non solo alla comunità ma soprattutto agli uomini: in questo paese è severamente vietato essere violenti. Vietato ogni gesto, ogni atteggiamento, ogni forma di sopraffazione, dalle più sottili alle più brutali.
«A qualcuno potrà sembrare irriverente, ad altri piacerà, altri ancora si sentiranno offesi. È giusto così: volevamo un segno che colpisse gli animi» ha sottolineato Sorbara. E proprio per questo, ha aggiunto, il messaggio è diretto agli uomini, chiamati a essere parte attiva nel cambiamento culturale necessario a sradicare la violenza alla radice.
Non è mancato, nelle parole della vice presidente, un momento di orgoglio personale e collettivo: «Faccio parte di un direttivo composto da sei uomini e una sola donna, ma capace di concepire un simbolo tanto forte. Sei ragazzi che conoscono il valore del rispetto e rifiutano la violenza in ogni sua forma». Un riconoscimento che conferma come il progetto sia frutto di un impegno condiviso e sentito.
L’iniziativa lancia dunque un messaggio netto alla comunità: Arena non resta in silenzio. La Pro Loco si schiera apertamente contro la violenza di genere e contro ogni forma di violenza, ribadendo con questo gesto che il cambiamento parte anche dai simboli e dalle parole, ma soprattutto dal coraggio di usarli.